Comunicati Ufficio Affari Esteri

Darfur: gli Usa stuzzicano la silente Europa e svelano l’ipocrisia cinese

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Proprio ieri il presidente George W. Bush ha annunciato di voler inasprire le sanzioni economiche nei confronti del regime sudanese per costringerlo a fermare il genocidio in atto nella regione del Darfur.

I fatti sono noti da tempo: gli islamisti al potere a Khartoum, da quattro anni cercano di sradicare ogni presenza di popolazioni nere e religione animista e cristiana per istaurarvi la sharia. In questo nobile compito sono affiancati dalle scorrerie dei miliziani janjaweed che si sono macchiati di crimini efferati: torture, stupri di massa, uccisione di donne e bambini. Violenze che hanno causato più di 200.000 vittime e 2.000.000 di profughi.
Il presidente Bush non ha esitato a definire "genocidio" la tragedia in atto.
La possibilità di una nuova risoluzione ONU sulla questione si scontra, però, con il probabile veto cinese. Non è un mistero che Pechino fornisca armi al regime sudanese e acquisti più della metà del petrolio del Sudan.
Sempre ieri, il rappresentante cinese per l’Africa, Li Guijn, ha dichiarato che "un inasprimento delle sanzioni renderà solo ancora più difficile risolvere i problemi". In merito alla situazione "bellica", ha aggiunto che "le violenze sono il risultato di liti tribali per il controllo dell’acqua", come dire che l’azione dell’esercito e degli irregolari mira solamente a riportare l’ordine nella zona! Nel frattempo l’Unione europea continua a fare orecchie da mercante, limitandosi a lanciare sterili inviti al dialogo fra le parti.
Soltanto la Francia, con iniziativa unilaterale, si impegnerà a creare un corridoio umanitario tra Ciad e Darfur, secondo quanto dichiarato  dal neoministro degli esteri B. Kouchner. Forse a Parigi il vento ha cambiato direzione.
Nell’attuale fase il Veneto Serenissimo Governo, in quanto erede e continuatore della storia, tradizioni e cultura della Veneta Serenissima Repubblica ribadisce l’accusa di genocidio nei confronti del regime sudanese e auspica che i responsabili dei crimini siano giudicati dal Tribunale Penale Internazionale.

Venezia, 30 maggio `07

Il sottosegretario agli affari esteri
Andrea Bonesso