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Nulla di nuovo sotto il sole: la scuola italiana fa schifo!

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…Dalla maestrina della penna rossa descritta nel libro Cuore da Edmondo de Amicis fino ai giorni nostri la scuola in ogni suo livello ha fatto acqua da tutte le parti…


Siamo alle solite burattinate dei governi italiani, ogni governo deve fare la propria “riforma” scolastica, per arrivare addirittura all’assurdo con cui l’attuale governo Berlusconi sconfessa la riforma fatta del governo Berlusconi precedente (la cosiddetta riforma Moratti).
Dalla maestrina della penna rossa descritta nel libro Cuore da Edmondo de Amicis fino ai giorni nostri la scuola in ogni suo livello ha fatto acqua da tutte le parti.
La scuola dell’occupante italiano ha sempre previsto un’omologazione culturale che ha represso tutte le peculiarità dei Popoli della penisola, dalla sua costituzione la scuola italiana è stato un’arma in mano al neocolonialismo italiano. La frase esemplificativa dell’ignobile agire dell’Italia è sempre stato “Adesso che abbiamo fatto l’Italia facciamo gli Italiani” , ed è con questa convinzione che è stata organizzata la scuola. L’omologazione italiana ha creato anche in Veneto questa categoria di insegnanti la quale rappresenta la degenerazione culturale e morale italiana, soltanto la presenza del Veneto Serenissimo Governo e di alcuni insegnanti e studenti che hanno alzato la testa permetterà la formazione anche in ambito culturale di una schiera di Patrioti che porterà alla liberazione del Veneto.
La scuola è fatta per il futuro della società e per creare un mondo migliore di come si è trovato, e non per far quadrare i bilanci del Ministro dell’Economia di turno o per rispondere agli isterismi dei vari Presidenti del Consiglio. La scuola non è un elemento accessorio della società, su di essa nascono le fondamenta di ciò che sarà il futuro che andremo a vivere.
Destra o Sinistra al governo la differenza del loro agire è ben poca, le loro “riforme” scolastiche sono solo fumo negli occhi al Popolo, a questi interessa creare un Popolo di gente non pensante, una massa di elettori che non si pongano domande sul futuro, sul presente e tanto meno sul passato. Ogni riforma della scuola italiana consolida lo status quo, indipendentemente da chi sia proposta: la polizia messa da Berlusconi e da Maroni a guardia delle scuole è un’ulteriore aspetto dell’occupazione che l’Italia costringe il Veneto e gli altri Stati della Penisola occupati. L’unica risposta che l’Italia sa dare al malcontento è una bieca repressione, al dialogo si preferiscono la forza ed il manganello.
Come Veneto Serenissimo Governo riteniamo che l’istituzione scolastica è il luogo deputato alla formazione della persona attraverso l’accesso alla cultura, una cultura basata sulla continua ricerca.
È necessario nella futura scuola veneta dar vita ad un grande laboratorio di ricerca libera per uno sviluppo ai massimi livelli della cultura umanistica, scientifica e tecnologica; è quindi chiaro che la scuola come è ora non va riformata bensì rifondata. Bisogna passare oltre, tenendo conto necessariamente degli errori commessi dall’occupante italiano: la scuola veneta deve essere la massima espressione della nostra società, perché è dal sistema educativo che nasce una società diversa in cui il bene comune è il bene proprio e dove le diversità che ogni individuo ha arricchiscono e non impoveriscono la società. La strada da percorrere è in salita, e sicuramente la nascita di una scuola diversa necessita del contributo di tutta la società Veneta in tutte le sua articolazioni. Il Veneto non deve solo rivolgersi ad una scuola di tipo tecnico professionale per soddisfare esclusivamente interessi di tipo economico, ma è necessario che i nostri giovani riscoprano la storia e la cultura veneta amando così la loro Terra ed i loro Avi.
Longarone, 22 ottobre 2008
Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Vicepresidente Plenipotenziario
Demetrio Serraglia