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Lega: stampella di regime

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…la Lega Nord, diventata ormai a tutti gli effetti stampella di regime, con il suo “Lider Maximo” Umberto Bossi, prende le difese del capo dello Stato, affermando che la costituzione Italiana non si tocca…

 

 

Assistiamo in questi giorni ad uno scontro tra il Presidente del consiglio Italiano Silvio Berlusconi e il capo dello stato Giorgio Napolitano. Di per sé questa non è una novità, rientra tra le penose abitudini italiote, la storia di questa penisola “unita” è piena di esempi di uomini politici che si scontrano solo ed esclusivamente per la bramosia di potere, e per la gelosia nei confronti degli avversari, quello che più a noi interessa è l’atteggiamento della Lega Nord.

Chiunque in questo paese si batte per la libertà della propria terra, secondo le strategie che ritiene più opportune (indipendenza, autonomia, federalismo ecc…) dovrebbe quantomeno infischiarsene delle piccole beghe di questo regime, o al limite usare queste divisioni per scardinare questo stato ormai sul letto di morte.

Invece la Lega Nord, diventata ormai a tutti gli effetti stampella di regime, con il suo “Lider Maximo” Umberto Bossi, prende le difese del capo dello Stato, affermando che la costituzione Italiana non si tocca e dopo due secondi, giusto per non far arrabbiare troppo Berlusconi, dichiara che comunque non aveva mai sentito parlare di un cambiamento della costituzione, non si capisce quindi il perché di questa sua difesa dalla carta costituzionale visto che in questi anni la strategia della Lega era indirizzata verso altri obbiettivi, compresa anche la secessione più volte minacciata.

Ormai è sotto gli occhi di tutti, lo scopo di Umberto Bossi e dei dirigenti delle Lega Nord è quello di spegnere qualsiasi forma di ribellione verso questo stato, dichiarando che ci penseranno loro a risolvere i problemi del Nord, affermando che l’unica soluzione è il federalismo fiscale, che se tutto va bene andrà in vigore fra una decina d’anni circa e francamente non vedo con quali risultati vista la pochezza di informazioni al riguardo.

D’altronde l’unica possibilità che aveva il Signor Bossi di poter cambiare qualcosa se le lasciata scappare, o la voluta evitare, il 9 maggio 1997 durante la liberazione di Piazza San Marco, quando alla telefonata dell’allora Ministro dell’interno Giorgio Napolitano, che gli chiedeva se la Lega centrasse qualcosa con quello che stava succedendo a Venezia, rispose che non ne sapeva niente e che avvallava qualsiasi decisione dello stato italiano. Bastava solo che avesse preso un po’ di tempo giusto per rendersi conto della situazione e con la forza che la Lega aveva in quegl’anni a quest’ora non saremo qui a parlare di federalismo. Ma si sa dopo anni trascorsi cercando di entrare nelle stanze del potere per poi spartirsi il bottino, è impossibile tirarsene fuori.

Il Veneto Serenissimo Governo, in qualità di erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica invita i Veneti a non cascare ancora nelle menzogne dei vari partiti italiani a cui non importa assolutamente niente del nostro futuro e che vedono il Veneto come una terra da sfruttare fino all’osso e gettarla via quando non serve più. L’unica soluzione è l’indipendenza e per arrivarci l’unica maniera è il rifacimento del referendum del 1866, non certo la partecipazione alle elezioni italiane.
Invitiamo tutti i Veneti a stringersi attorno al Veneto Serenissimo Governo l’unico movimento che in questi anni ha dimostrato di amare veramente questa terra e il suo Popolo, di sorreggerlo nella sua lotta e di aiutarlo nel suo lavoro, come in un vecchio manifesto della Liga Veneta dove c’era San Marco raffigurato dal Leone alato che diceva: “AIUTEME AD AIUTARVE”
 Longarone, 14 febbraio ’09
Per il Veneto Serenissimo Governo
il Ministro di Giustizia

Andrea Viviani