Comunicati

9 maggio 1997: l’insorgenza Veneta continua

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Dal 9 maggio 1997, tante cose sono cambiate: la politica italiana da una miriade di partiti e partitini è arrivata oramai a concentrarsi ed ad identificarsi in un paio di schieramenti, che dopo le prossime ed ennesime votazioni si trasformerà molto presumibilmente in un unico grande baule di vecchi abiti serviti solo agli illusionisti di turno nelle grandi occasioni per raccogliere simpatie e privilegi.

Lo Stato italiano,concepito e nato per volontà di pochi a scapito dei tanti è sopravvissuto per un secolo e mezzo, illudendo le popolazioni della penisola in un mutamento dello stesso Stato da assediante ed autoritarista a liberatorio, trasformando cioè la sua stessa natura. Da questa ostentata retorica sono passati "rivoluzionari" giacobini, interventisti e pacifisti, costituzionalisti ed imperialisti, repubblichini e repubblicani,socialisti e fascisti, comunisti e democristiani, liberali e liberatori, occidentalisti e orientalisti, direttori della prima repubblica e  fautori della seconda, sindacalisti ed industriali, ministri ed alti funzionari, finanzieri e banchieri, centralisti e federalisti, autonomisti e regionalisti, padani e antipadani, leghisti e lighisti, bianchi rossi neri verdi, insomma tutto l’occorrente per creare l’abito di goldoniana memoria che una volta indossato ti dà il privilegio di servire il padrone di turno. Se si accettano la logica e le istituzioni italiane matematicamente si diventa quell’unica cosa che questo Stato sin dalla sua invenzione ti dà la possibilità di diventare e cioè un servo, da non confondersi con schiavo che molta più dignità e rispetto merita.
La grave crisi che l’Italia ed anche il nostro amato Veneto sta attraversando, non solo nell’ambito imprenditoriale-finanziario ma anche e sopratutto nelle arti, nel pensiero, nell’istruzione, nei servizi, nel dialogo  in tutti quei settori insomma che riguardano il vivere quotidiano ecc., non deriva da chimere globali o extraterrestri ma da scelte errate che non sono il frutto della laboriosità popolare ed il collante tra il cittadino e le istituzioni, ma bensì il perverso lascito di chi dirige lo Stato verso quegli interessi di pochi per cui è nata e si è trascinata questa antistorica fondazione chiamata Stato italiano.
Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, consapevole delle difficoltà e dell’alto prezzo da pagare, il 9 maggio 1997 ha deciso di rompere l’accerchiamento che lo Stato italiano con i suoi arlecchini di turno si accingeva a chiudere nei confronti della nostra storia e del nostro diritto all’autodeterminazione. Libero e sgombro da ogni ideologia partitica con coraggio e determinazione è riuscito a liberare Piazza San Marco: il luogo più simbolico  della nostra storia e della nostra capitale, portando il "caso veneto" all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale. Oggi 9 maggio 2009 il Veneto Serenissimo Governo offre il suo sacrificio, costato anni di carcere, a tutte quelle persone che hanno un po’ di dignità e che si battono per la verità storica e la libertà della propria terra all’interno e fuori dal Veneto, auspicando così finalmente il ripristino della legalità internazionale per tutti i Popoli della penisola italiana. Allo Stato italiano ed ai suoi farneticanti lacchè che sempre si servono della  parola democrazia per ingannare le genti sul loro operato diciamo che i Veneti aspettano ancora dal lontano 1866 lo svolgimento del referendum per decidere se essere indipendenti come lo sono sempre stati o se mai volessero far parte dello stato italiano, e che il Veneto Serenissimo Governo non ha paura del risultato che ne scaturirà perciò continuerà a battersi affinché anche questo diritto negato dallo Stato italiano venga finalmente riconosciuto.
Come atto di rifiuto e di spregio allo Stato occupante italiano, il Veneto Serenissimo Governo invita tutti i Veneti a non andare a votare, e chi volesse ugualmente recarsi ai seggi annulli la scheda scrivendo VENETO LIBERO!

Viva il Veneto libero ed indipendente

 

Il Presidente
del Veneto Serenissimo Governo
Luca Peroni