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A quando la fine degli attentati all'intelligenza dei Veneti

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Le classi dirigenti che dicono di rappresentare il popolo, tra i tanti loro doveri, dovrebbero aver rispetto dell’intelletto dei loro amministrati. Da quando è scoppiata questa crisi economica-finanziaria, la casta occupante partitica imprenditoriale finanziaria burocratica Veneto italiana ha creato un dissennato polverone mediatico e di parole d’ordine, al fine di nascondere al popolo Veneto la gravità di una situazione da tempo compromessa come il Veneto Serenissimo Governo, unico erede e continuatore della mai caduta Veneta Serenissima Repubblica, ha reiteramente denunciato.


La casta al potere dopo aver sparso ottimismo a piene mani, ci chiede sacrifici con una mega manovra finanziaria non ancora definita nella misura, ma si vocifera di più di 25 miliardi di euro, che fino a qualche giorno fa era stata esclusa grazie alla "straordinaria trovata" dello scudo fiscale, che avrebbe fatto rientrare in italia un centinaio di miliardi di euro per aiutare la ripresa e dare sollievo alle casse statali. Visto che le tasse e i balzelli di ogni sorta non calano, i carburanti aumentano a prescindere dal prezzo del greggio, le utenze domestiche sono le più care d’Europa, non si riesce a capire dove vadano a finire tutte queste entrate.
Attraverso pseudo aiuti ai popoli (vedi Grecia) salvano i banchieri internazionali dalle loro folli speculazioni sempre sulla pelle degli altri. Non ci spieghiamo come l’anno scorso nonostante la crescente disoccupazione e una crisi economica in aumento, le borse andavano alle stelle e i guru della politica e finanza ci dicevano che erano i segni di una imminente e cospicua ripresa, A distanza di pochi mesi le borse hanno subito tonfi paurosi e gli stessi guru ci dicono ora che non dobbiamo confondere finanza ed economia reale. L’italia, ci continuano a ripetere deve crescere, però nessuno ci spiega con quali mezzi e scelte dovrebbe crescere, tantomeno ci dicono qual’è il tasso di crescita che il paese dovrebbe mantenere in maniera continuativa per sostenere l’immane debito pubblico che sta gravando come un macigno sulla testa delle nuove generazioni e si attesta ormai al 120% del P.I.L., lo striminzito 0,6% di aumento di P.I.L. del mese scorso sicuramente non è adeguato alle oggettive esigenze del paese.
L’angoscia ci assale quando sentiamo mega imprenditori prevedere crescite esponenziali di produzioni, quando senza il sostegno pubblico non riescono neppure a vendere ciò che producono oggi, e sentiamo, che le enormi risorse necessarie al paese verranno dal recupero delle pensioni dei falsi invalidi, dal recupero dell’evasione fiscale, dalla soppressione degli enti inutili, dalla riduzione del 5% dello stipendio dei parlamentari ed alla limitazione delle auto blu. Ci vengono a dire che le tasse statali grazie al cosiddetto federalismo demaniale e successivamente fiscale (termine talmente abusato in modo osceno tanto da fargli perdere il significato) non aumenteranno, permettendo però alle regioni, provincie e comuni, strangolati dal patto di stabilità interno, ad introdurre loro balzelli per potersi sostenere. (vedi proliferazione di autovelox e telecamere ai semafori e quant’altro pur di incamerare soldi).
Dopo queste considerazioni generali e vista l’erosione giorno dopo giorno dell’economia veneta, depauperata per sostenere lo stato occupante da tempo arrivato al capolinea della storia, lo dimostrano purtroppo anche i periodici suicidi di piccoli imprenditori, artigiani, lavoratori che sono la punta dell’iceberg di un immensa realtà di sofferenza, a cui le famiglie cercano di fare scudo, essendone loro stesse vittime, invitiamo ancora una volta il Popolo Veneto a fare quadrato e a sostenere il lavoro del Veneto Serenissimo Governo che in questi anni ha proposto alternative economiche compatibili con la nostra storia, cultura e tradizione, tenendo conto degli interessi generali di tutti gli attori, della tipologia del nostro territorio, che va preservato e tutelato come bene inalienabile e delle peculiarità imprenditoriali della nostra gente, non dimenticando che oltre il 90% delle nostre imprese non supera i 6 dipendenti. La casta di reggicoda locali del potere centralista, totalmente fuori dalla realtà, non trova altro da fare che pianificare assurdi molok di cementificazione che finirebbero per devastare il poco rimasto. Vogliamo ricordare a scanso di equivoci "tessera city", "Veneto city", "ponti e sottopassi", "il tunnel sottomarino fra l’aeroporto e la città", ‘il Mega Super Global Central Service Autodromo" di Vigasio (4.800.000 metri quadrati), la prospettiva della centrale nucleare delle valli di Chioggia. Opere di cui non si conosce realmente ne l’utilità ne tantomeno dove reperire i fondi. Il Veneto Serenissimo Governo responsabilmente ritiene che siamo andati ben oltre il sostenibile e l’unica soluzione è il rifacimento del referendum del 1866 affinché il nostro popolo possa finalmente decidere in libertà del proprio futuro.
Il Veneto Serenissimo Governo invita ancora una volta il Governatore Zaia a due mesi dal suo insediamento a dire qualcosa finalmente di Veneto ricordandogli che ha definito un notissimo personaggio della politica italiana "il suo sole e il suo faro" mentre dovrebbe sapere che per qualsiasi Veneto il suo sole è la nostra millenaria gloriosa Veneta Serenissima Repubblica e il suo faro è l’esempio dato dai nostri immortali Veneti eroi.
A tal proposito: il priuli( IV, 248) "di questi fidelissimi et svisceratissimsi servitori dello Stato Veneto et habianno scolpito Sancto Marco in medio corde eorum per tante dimostrazione et operazione facte per loro".
Longarone 24 05 2010

 

Viva San Marco
Viva la Veneta Serenissima Repubblica
Viva il Veneto Serenissimo Governo


 

Luigi Massimo Faccia
Presidente della Veneta Serenissima Repubblica

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Radio Nazionale Veneta

La Radio dei Serenissimi che trasmetteva da Piazza San Marco il 9 maggio 1997. Ascolta ora

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