Comunicati

"Non dobbiamo pensare che il cristianesimo in futuro diventerà di nuovo di massa come nel Medioevo"

image_pdfimage_print
Il referendum che si svolgerà il 12 giungo 2005 non è altro che un attacco contro i nostri valori, la nostra cultura religiosa e laica.

“Non dobbiamo pensare che il cristianesimo in futuro diventerà di nuovo di massa come nel Medioevo” Benedetto XVI

Il referendum che si svolgerà il 12 giungo 2005 non è altro che un attacco contro i nostri valori, la nostra cultura religiosa e laica. La scelta è tra la vita e il nazismo, i fautori della scelta del SI e del NO e della libertà di coscienza non sono che degli stregoni figli di Mengele e degli esperimenti nazisti sulla modifica dell’essere umano, atti a creare degli schiavi, per servire la superrazza ariana; stessi altri esperimenti sono stati fatti dall’Unione Sovietica, per dimostrare la giustezza delle teorie darwiniane.
Questo referendum non è solo un crimine, ma tende anche a favorire i paesi ricchi nei confronti di quelli poveri, e all’interno dei paesi ricchi i più ricchi: questi vogliono dimostrare la loro onnipotenza e sono disposti a vendere l’anima al diavolo per la loro sopravvivenza.
Questo referendum è contro i dieci Comandamenti, la legge che Dio ha affidato a Mosè. Come tale va combattuto; niente compromessi, niente furberie: i nemici non sono solo Bin Laden e i fondamentalismo islamici, ma le quinte colonne di Lucifero, il quel sta facendo tutto quanto è nelle sue possibilità per disgregarci e farci adorare il vitello d’oro. I Pannella, i Zapatero, i Vendola, i Fassino, i Fini, le Veronica Lario sono nostri nemici. Speriamo non di vincere o di perdere il referendum ma, con l’aiuto della Madonna, dell’Arcangelo Gabriele, di San Marco e di Beato Marco d’Aviano, che a tutti questi servi del male Dio riservi le stesse sorti degli adoratori del vitello d’oro, e che Papa Benedetto XVI sia, come è stato Mosè, la nostra guida per arrivare al Giordano e alla Terra Promessa. Preghiamo affinché Dio lo assista.

Venezia, 23 mag. 05

Il Segretario Generale agli Affari Esteri
del Veneto Serenissimo Governo
Valerio Serraglia